Una delle domande che mi viene posta più di frequente quando sono in pattini è: “Sei mai caduta?” Ragazzi, cadere è una conseguenza diretta del pattinare. È ovvio che sono caduta in pattini, più e più volte: sarebbe strano il contrario. Quando sei un principiante la probabilità è ancora più alta, sei lì che cerchi il tuo baricentro su un mezzo di trasporto completamente nuovo, improvvisi goffi movimenti avendo quattro rotelle sotto un piede e quattro sotto l’altro: come puoi pensare di non cadere neanche una volta?!
Sia chiaro: anche i migliori cadono, è parte integrante del processo di perfezionamento, la sfida sta nel rialzarsi. Il numero di cadute non misura la bravura di un pattinatore, anzi.. l’importante è imparare a “cadere con stile”, ossia in modo da limitare i danni il più possibile, potersi rialzare con le proprie gambe e rimettersi subito in gioco. E poi una bella caduta aiuta ad esorcizzare la paura di cadere e provoca un sacco di risate.
Le regole basilari per parare una caduta son le stesse che ci dava la nostra mamma quando ci portava al parchetto a giocare: tieni le mani sempre davanti, pronte a reggerti, le ginocchia piegate mai rigide, proteggi il mento e il viso.. a queste mi permetto di aggiungerne una, legata alla mia esperienza personale in materia di ruzzolamenti in pattini: lasciati cadere. Vai contro l’istinto di sopravvivenza che invece ci suggerisce di provare a salvarci in tutti i modi e asseconda la caduta. C’è un momento in cui un pattinatore si rende conto di aver perso l’equilibrio e vede il terreno avvicinarsi sempre di più: provare a rimanere in piedi e fare mille evoluzioni per non toccar terra vi porta solo a trovarvi nelle posizioni più strane e non esser pronti a mettere bene le mani al momento del contatto con l’asfalto. Questo può essere molto pericoloso, soprattutto se la velocità è elevata. Il mio consiglio è quello di non lasciarsi prendere dal panico e concentrarsi sulla strada e sulla posizione da mantenere, avrete un attimo per far ciò e dopo vi ritroverete a terra senza aver neanche ben capito come ci siete finiti. Se siete in discesa, o comunque ad alta velocità, quello che suggerisco è di provare a rallentare: una cosa è toccare l’asfalto a 20 km/h, diverso è toccarlo a 60km/h. Tuttavia tenete bene a mente che se siete al Pincio, una domenica mattina, e state muovendo i primi passi su dei roller da fitness, il peggio che vi può succedere cadendo è di sbucciarvi il ginocchio. A questo proposito, un altro consiglio che vi do è di usare le protezioni. Mi rendo conto che in un gruppo in cui, il mercoledì sera, su un’orda infinita di pattinatori, quelli che indossano ginocchiere e casco si contano sulle dita di una mano, suona incoerente questa mia campagna di sensibilizzazione. Personalmente io ho imparato ad andare senza alcuna protezione addosso, senza ingombri sulle ginocchia o sui gomiti, sono oramai abituata a quella bella sensazione di libertà alla quale non riesco proprio a rinunciare. Ma la libertà ha un prezzo: se la prospettiva di avere le ginocchia segnate da cicatrici indelebili non vi spaventa e se siete abbastanza forti di stomaco da disinfettarvi da soli le ferite, potete anche fare a meno delle protezioni. Se invece preferite sacrificare un po’ di libertà nei movimenti e la piega dal parrucchiere per sentirvi più sicuri in pattini, assicuratevi di avere sempre casco e ginocchiere nella borsa.
Infine lasciatemi dire che cadere è un’esperienza fantastica: è perdere il controllo, sentirsi mancare la terra sotto i piedi, volare sull’asfalto. Hai la sensazione che la scena sia a rallentatore, quasi la vedi dal di fuori come un film di cui il protagonista sei tu. Sai che il dolore arriverà dopo, non si farà attendere, ma al momento dell’impatto con l’asfalto non ci pensi, il cervello ti si svuota e senti solo una fortissima scarica di adrenalina che ti pervade completamente e si irradia in ogni fibra del tuo corpo… e dopo un paio di secondi che si dilatano all’infinito, sei a terra. A quel punto prenditi un momento per respirare e calmarti, aspetta che il mondo intorno a te smetta di girare vorticoso, e rialzati. Quando sarai lì, seduto sul primo muretto, a contarti le ossa e fare una stima dei danni, ti sentirai invincibile: la caduta non ti ha sconfitto, anzi, ti ha dato l’occasione per affrontare tutta quella paura che avevi prima. Aver paura di cadere è umano, aver la forza di affrontarla non è da tutti.. ma se ti sei messo un paio di pattini vuol dire che la passione per questo sport è già più grande. E quindi… tutti giù per terra!!!

una ex-ma-non-troppo-principante

Non è volare, ma cadere con stile