Si fa presto a dire pattino in linea,basta fare visita ad un pro-shop, un giro su internet, una capatina al centro commerciale e ci si trova davanti ad una moltitudine di prodotti diversi, alcuni ricordano gli scarponi da sci, altri delle scarpette da ginnastica.
Di comune hanno giusto il fatto che sotto portano le ruote. Ma quanti tipi di pattini esistono, e a grandi linee,quali sono le loro caratteristiche? Concentriamoci intanto sulla loro struttura e proviamo a capirne qualcosa di più…
ecco qua una panoramica delle tipologie in commercio oggi. Sulle foto è stato disegnato il contorno delle componenti con diversi colori per evidenziare le forme.

HARDSHELL

Il pattino in linea è nato così nel 1980, uno scafo di plastica rigida, un cuff snodato sopra lo scafo e un liner interno estraibile. Trent’anni dopo sono migliorati enormemente i materiali e le forme ma la struttura nella sua essenza è rimasta tal quale, in buona sostanza e fatte le dovute proporzioni simile a quella di uno scarpone da sci.
Solidità, sicurezza, resistenza sono le caratteristiche che fanno scegliere a moltissimi pattinatori questo tipo di pattino, non importa se questo tipo di struttura risulti pesante, sia fisicamente che nel look, non importa se il pattino pare datato, non importa se viene chiamato amorevolmente “plasticone”, importa molto di più la familiarità di una soluzione classica, resistente, provata e riprovata, a prova di bomba. E il look ? Non è pesante, è solido ! Non è vecchio, è vintage ! 😉
Il costo di questo tipo di pattino varia tra normalmente tra i 150 e i 300 euro, a seconda degli equipaggiamenti e delle finiture.

SOFTBOOT

Questi sono i “roller”, così pensa la maggior parte delle persone oggi. Il look è modernissimo, dinamico, sembrano comodi come le scarpe da ginnastica, in una parola, sono irresistibili !!! Li voglio 😛
Il perfetto esempio di marketing azzeccato ha così imposto una struttura minimale di plastica aperta, leggera e areata che avvolge solo il tallone e prosegue sotto la pianta. Al di sopra della struttura è rivettata una tomaia spesso colorata e decorata da grafiche accattivanti, un cuff minimale completa il tutto. La struttura di plastica copre molte misure, quindi l’economia di produzione è facilitata.
Il sistema comincia a fare acqua quando si scopre che questa struttura lascia alla sola tomaia il compito di supporto dell’avampiede, spesso questa è cucita con materiali troppo soffici e sottili per permettere un sostegno adeguato e sicuro per il pattinaggio in linea, anche e soprattutto per il principiante più principiante. La sua inesperienza lo porta poi a scegliere una-due misure in più per “stare comodi” e questo certo non aiuta.
Nell’ambito ti questo tipo di pattino si comportano relativamente meglio le strutture che salgono più in alto lungo i fianchi del piede e le costruzioni con tomaie più resistenti, con strati e rinforzi aggiuntivi.
Il basso prezzo, spesso meno di 100 euro, da un lato però permette a tantissimi di avvicinarsi al pattinaggio in modo molto democratico e trasversale, anche solo per provare un paio di volte, la facilità di reperimento nelle catene della grande distribuzione pure, ma le caratteristiche tecniche di questo tipo di struttura spesso non permettono al pattinatore di media capacità di evolvere senza incontrare rapidamente i limiti del pattino né al principiante di imparare con maggiore facilità e pieno sostegno.
Dai 50 ai 250 euro circa, a seconda delle dotazioni (telaio, ruote, cuscinetti) e delle finiture.

IBRIDO

Questo tipo di pattino possiede una struttura di base che avvolge malleoli, tallone, l’avampiede e la punta. Al di sopra e internamente a questa struttura è incollata una tomaia più flessibile ma comunque relativamente rigida, di solito formata da diversi strati di similpelle. Dentro al pattino trova posto un liner rimuovibile, esattamente come nei pattini hardshell. Completa la struttura un cuff.
Ibrido perché combina l’uso di uno scafo rigido e avvolgente, di plastica, di fibra di vetro o di carbonio a cui è dato il compito del sostegno del piede con una tomaia più flessibile che completa il corretto supporto chiudendo l’allacciatura sul dorso del piede. L’estetica è moderna e accattivante ma il costo è normalmente più elevato per via della maggiore lavorazione necessaria e della quantità di materiali utilizzati.
Di solito a partire dai 200 euro, fino a 400 euro. Il costo cresce con l’utilizzo di materiali via via più tecnici: dalla plastica (polietilene, poliuretano, nylon), alla plastica caricata con fibra di vetro, alla fibra di vetro modellata in strati, fino alla fibra di carbonio e naturalmente con le dotazioni e le finiture.

INTEGRATO

A prima vista appare identico al pattino a struttura ibrida e in effetti ne condivide la maggior parte delle soluzioni, abbiamo infatti uno scafo avvolgente che supporta i lati dell’avampiede con sopra una tomaia incollata. L’evoluzione rispetto al tipo precedente sta nell’avere il liner integrato e cucito assieme alla tomaia, non più separato ed estraibile, quindi un pezzo unico. Lo scafo può essere di materiali plastici, di fibra di vetro o di fibra di carbonio. Completa la struttura il cuff di sostegno superiore.
La struttura integrata in un solo pezzo esalta le caratteristiche di trasmissioni dei movimenti, migliora la precisione della pattinata , aumenta la velocità, la reattività e la maneggevolezza del pattino oltre che la leggerezza del pattino e la sua compattezza.
Questa è la struttura più moderna tra quelle proposte nel mercato dei pattini in linea oggi, anche se nel mercato specializzato (e altamente performante) della corsa questa soluzione è ormai affermata sin dagli anni novanta. Più recentemente è stata adottata per il freestyle, da oggi è finalmente disponibile per tutti i tipi di pattinaggio 😀
I prezzi sono comparabili con i pattini di tipo “ibrido”, quindi a partire dai 200 euro circa ma possono salire anche oltre i 500 euro, a seconda del costo dei materiali utilizzati (più costosa la fibra di carbonio), della lavorazione e dell’equipaggiamento del pattino.

Articolo e foto a cura di Daniele Lenzi

Panoramica sui pattini nel 2012