La storia dei birilli per lo slalom comincia dagli anni 80, dove i primi pattinatori sui quad e i primi skaters si insediarono al Pincio.
Il primo tipo di birillo usato fu pertanto la magica lattina di Coca-cola, e venne usato fino all’avvento dello slalom ‘pesante’ ovvero fatto su birilli molto stretti: infatti insiame a questo vennero introdotti i comodi birillini fatti con i portabicchieri di plastica.
Essi restistono molto di più ad eventuali folate di vento perchè sono bucherellati e inoltre non rotolano come le lattine: sono i più consigliati dai pattinatori.

Un altro tipo di birilli molto in voga, ma questa volta non si sa proprio perchè, fu quello dei coni alti 15 centimetri: la gente capì quasi subito che si trattava di una grossa fregatura.

Per le competizioni in genere si usano dei bicchieri più grandi dei portabicchieri ma più pesanti, in modo da non venire spostati dal vento e da eventuali colpi dei pattinatori.

Un ultimo appunto sul colore dei bicchieri: mi raccomando devono essere di colori sgargianti e soprattutto diversi l’uno dall’altro per tenere sveglia l’attenzione di chi esegue lo slalom: infatti durante uno slalom a tutta birra ci si può confondere e perdere il ritmo.

Birilli al Rollerfest 1997

Altri birilli, sempre allo stesso Rollerfest 1997

Birilli al Pincio nel 2003, fatti con i bicchieri da bambini dell’IKEA

Diego al Pincio nel 2001, ancora si usavano le lattine di Coca

Francesco, estate 1996, sulla discesa con le lattine di Coca

Finale della gara IFSA di Amsterdam 2004 Diego vs Sebastien. Notare i conetti dell’IKEA ai tempi praticamente gli unici coni ufficiali.

Storia dei Birilli del Freestyle