Finalmente LA guida definitiva alla scelta della Vostra configurazione!
Troverete più di qualche spunto per scegliere telaio, numero e grandezza delle ruote dei vostri amati pattini in linea.

Ringraziamo l’ottimo Paolo per il testo e le foto di questo articolo, aggiornato a Maggio 2025, che abbiamo provveduto ad integrare con delle note per facilitare la comprensione.
Paolo ha passato mesi a testare tutte le configurazioni che vedete nelle foto, nonchè a girare per tutti i negozi della capitale e dell’Internet cercando soddisfazione alle sue curiosità!

Segnaliamo inoltre che questo va a completare ed integrare l’articolo precedente, pensato per i neofiti, che trovate CLICCANDO QUI.
E segnaliamo inoltre che questo articolo si espande con un articolo ANCORA PIU’ TECNICO NERDISSIMO (formule, funzioni…) con un’analisi QUANTITATIVA (Numeri signori! Numeri!) che uscirà molto presto.

NdR

Introduzione

La scelta del primo pattino è spesso guidata dai consigli dei più esperti e dalle dritte dei negozianti.
Frasi come “i pattini vanno provati”, “non prenderli nè troppo stretti nè troppo larghi”, “non spenderci troppo all’inizio” riecheggiano nella testa dei neofiti.

Un decalogo (opinabile) potrebbe essere:

  1. Prendete la misura cosiddetta Mondopoint (lunghezza in cm del piede, precisione al decimale), alcuni marchi forniscono la corrispondenza misura pattino/Mondo point. Se comprate online aiuta molto, anche se I PATTINI VANNO PROVATI!
  2. Per il primo pattino non spendete troppo, ma neanche troppo poco. Che vuol dire? Restate in un range tra i 150/250€. Sopra i 150€ già non parliamo più di giocattoli.
  3. Comprate marche affermate e già testate da molti clienti. Se un domani vorrete rivenderli usati il marchio (a volte anche il modello) vi consentirà di non perderci troppo.
  4. Ricordate che la scarpa dura più di cuscinetti e ruote. Per iniziare il materiale di consumo può anche non essere di qualità altissima (es: non servono cuscinetti ABEC 9 per cominciare, vanno bene anche ABEC3 o ABEC5), ma la scarpa DEVE calzare bene, non dare dolore e non sciacquare ai lati e sul tallone. Le ruote, soprattutto se si pratica urban, si consumano in fretta, i cuscinetti, se manutenuti, durano di più.
  5. Come primo pattino non scegliete configurazioni particolari, optate per lo standard 4x80mm (4×76 se il piede è sotto il 38), che, per la suà versatilità, copre la maggioranza delle vendite.
  6. Non fermatevi al primo negozio, provate più modelli in più rivenditori. I PATTINI VANNO PROVATI!
  7. Se il numero non vi convince cercatene uno più grande o più piccolo. Se non disponibile, cambiate negozio.
  8. Ricordate che il liner (la scarpetta morbida interna) tende a cedere. Ovvio che se la punta del piede tocca anche poco sulla plastica della struttura, allora pattinando si avvertirà dolore.
  9. Dopo averli acquistati provateli a casa per un pò senza farvi male e senza graffiarli. Se tenendoli ai piedi vi danno fastidio e non avete sporcato le ruote, magari il negoziante ve li cambia con altra misura o modello.
  10. Una volta fatta esperienza con i primi pattini divertitevi a provare nuove configurazioni (al momento dell’acquisto chiedete quali può supportare il la scarpa), forse resterete tutta la vita sui 4x80mm, oppure avrete un pattino diverso per ogni tipo di uscita. Questa piccola guida ha proprio lo scopo di introdurvi alla selezione di ruote e telai, soprattutto dopo che vi sarete stufati dei vostri 4x80mm.

Come detto, alla fine si propende quasi sempre per un 4×80 mm (4 ruote del diametro di 80 millimetri, 4×76 se avete meno di 38 come misura). Giustamente, ci sentiamo di aggiungere, perché rappresentano un ottimo compromesso tra vari parametri.
Quali? Proviamo ad analizzarli.

Parametri

Già la dicitura 4×80 introduce due variabili: numero e diametro delle ruote (in mm).
Ne manca una terza, ovvero la lunghezza del telaio (frame o carrello).
Più un paio di parametri “bonus” che fa sempre bene tenere d’occhio.
Quindi:
A. Numero delle ruote
B. Diametro delle ruote (in mm)
C. Lunghezza del telaio (in mm)
D. Durezza ruote
E. Altezza telaio

Al solito, per quelli che si affaticano, anticipiamo i risultati dello Studio

Parametri ed impatti su velocità e stabilità

A. Numero ruote

Il numero delle ruote può variare da 3 a 5, ma i valori più diffusi sono 3 e 4, con il diametro che diminuisce all’aumentare del valore.

B. Diametro ruote

Per urban solitamente si utilizzano le 80mm, ma non è raro vedere 90mm e 110mm. 84 mm e 100 mm meno comuni (anche se i 100 mm hanno il loro perché). 125 mm e 150 mm se la giocano con gli unicorni.

C. Lunghezza del telaio

Qui le cose si fanno interessanti. Come si misura il frame? Introduciamo il concetto di interasse: i motociclisti già lo conoscono bene.
Per interasse si intende la distanza tra i due perni più lontani sui quali girano le ruote. NON è la misura tra inizio e fine ruote. Quindi, se avete già i pattini, misurate la lunghezza dal centro del perno della prima ruota e quella dell’ultima.
Se avete un frame 4×80 questa misura sarà quasi certamente 243 mm.
Perché?
Le ruote sono 4, ma la metà della prima e la metà dell’ultima ruota non vanno considerate, i perni sono al centro. Quindi 3 ruote da 80 mm. 3×80 mm=240 mm. Va considerato lo spazio tra ogni ruota, di circa 1 mm. 3 spazi tra la prima e l’ultima ruota e abbiamo i 3 mm che ci mancano.

Ricapitolando: 240 mm di ruote + 3 mm di spazi per farle girare = 243 mm. È il numero magico che troverete nella stragrande maggioranza dei telai 4×80. Controllate sui siti dei maggiori produttori: Rollerblade, FR, Micro, Powerslide ecc.

Stesso gioco per ruote da 90 mm?
Una ruota non si considera, quindi: 3×90 mm = 270 mm. Mettiamoci 1 mm di spazio per ognuno dei 3 intervalli ruota/ruota: 270 mm ruote + 3 mm spazi = 273 mm. Esattamente la misura minima di un telaio 4×90. Ne troverete di misure solo uguali o superiori, ad esempio i telai Endless 4×90/3×110 (doppia configurazione) hanno un interasse da 276 mm (2 mm di spazio ruota/ruota).
Generalizzando il ragionamento si ottiene la misura minima del telaio con la seguente formuletta:

MISURA MINIMA TELAIO = (diametro ruota + spazi ruote) × (numero ruote - 1)

NOTA BENE: questo articolo si focalizza sul pattinaggio “Urban” stradale, il più comune di chi partecipa alle pattinate. Ci sono sul mercato decine di configurazioni (Hi-Lo, ruote più grandi davanti, ruote gonfiabili) dedicate alle svariate discipline del pattinaggio, che giustamente non vengono citate per una trattazione più diretta.

NdR

Ecco una illustrazione grafica dei parametri

I parametri oggetto di questo articolo

Ma cosa comporta la modifica di ciascuno dei parametri appena elencati?
Elenchiamo i pro e i contro per ogni parte, poi passeremo alle configurazioni più diffuse:

(A) Aumentando il numero delle ruote

Pro

•⁠ ⁠avremo un pattino più lungo con più punti di contatto a terra. 3, 4 o 5 (quest’ultimo numero solitamente è utilizzato nel downhill). In velocità sarà più stabile: pensate alle moto con interasse minore, sono utilizzate più per il misto che per la velocità;
•⁠ ⁠⁠più ruote significa tendenzialmente un diametro minore, quindi un baricentro più basso, più equilibrio;
•⁠ ⁠⁠aumento della velocità massima. Maggiore stabilità permette di mantenere più facilmente velocità elevate. Su questo punto si fa un pò di confusione: il diametro influenza la velocità, ovvero in piano, con la stessa spinta, si raggiungeranno velocità maggiori con ruote più grandi. Stessa cosa in discesa: con ruote grandi si arriverà più facilmente alla propria “velocità limite” (i.e. quella che uno riesce a tenere prima di pregare), ma con un telaio più lungo, vista la maggiore stabilità data dell’interasse, questa sarà più alta.

Contro

•⁠ ⁠più lunghezza vuole anche dire minore manovrabilità, ma ne parliamo meglio analizzando i telai.

(B) Aumentando il diametro delle ruote

Pro

•⁠ ⁠cresce la velocità del pattino a parità di spinta. A parità di giri una ruota più grande farà più strada. Passando da un 80 mm ad un 90 mm la circonferenza (quindi la distanza per giro ruota) cresce del 12,5%, da un 90 mm ad un 110 mm del 22,2%.
Immaginate passare da una tipica configurazione 4×80 ad una 3×110, avrete aumentato la circonferenza del 37,5%, quindi per ogni giro di ruota farete circa 34,6 cm invece di 25,1 cm. Quasi 10cm in più per ogni giro completo della ruota.

Corollario: più velocità a parità di spinta, ma meno accelerazione. Nelle ripartenze le ruote piccole sono vantaggiose.
Lunghezza per giro = Circonferenza = 2πR = 2 x RAGGIO x π = DIAMETRO x π

•⁠ ⁠cresce la capacità di “scavalco” degli ostacoli. Il diametro maggiore riduce l’angolo con il quale la ruota affronta gli ostacoli, riducendo la forza necessaria per il loro superamento. Questo, ripetuto per migliaia di ostacoli, anche piccoli, si traduce in minore fatica. Quanta? Dipende dalla scorrevolezza del fondo e dalla dimensione degli ostacoli. Modellizzando, su 10 km di fondo urbano, si risparmiano i joule (misura di energia) di circa 10 piani di scale.
Ne segue anche che ci si impunterà meno, cosa apprezzabile sul sampietrino romano. Il principio è lo stesso che, in Mountain bike, ha fatto preferire le ruote da 29 pollici a quelle da 26 pollici. Più diametro, meno rischio di ribaltarsi sullo sconnesso.

Contro

•⁠ ⁠purtroppo non sono tutte rose, altrimenti gireremmo su ruote panoramiche. Al crescere del diametro il baricentro si alza, si è meno stabili, soprattutto a basse velocità dove l’effetto giroscopico ci aiuta meno (medesimo principio che rende più instabile una bicicletta a velocità minime). Le prime volte sui 110 mm gli ultimi km orari fanno rimpiangere il paddle.

•⁠ ⁠la frenata è meno efficace. All’aumentare del diametro diminuisce il numero di ruote. Le classiche configurazioni 4×80 e 4×90 sono sostituite dal 3×110. I punti di attrito in frenata a T sono 3 e non più 4. La leva è più sfavorevole: applichiamo forza su una ruota più grande e ne trasferiamo meno. Unito al fatto che avremo preso più velocità (come detto sopra) frenare sarà un pò più difficile. Quando sono passato dai 4×80 ai 3×110 ricordo il sorriso in salita per la minore fatica e il brivido in discesa per la frenata un pò più impegnativa. Quindi prima di cambiare vanno imparate bene le tecniche di frenata.

(C) Aumentando la lunghezza del telaio (interasse)

Questa variabile è legata al numero di ruote, anche se a parità di ruote si possono montare telai più o meno lunghi.

Ad esempio, la misura minima di un 3×110 è pari a 2×110 mm + 2 mm = 222 mm. Una misura davvero bassa per un telaio, infatti, per il 3×110, il frame più corto è da 230 mm. Molto agile, ma anche molto alto!

Si usa per il freestyle, ma bisogna essere bravi per gestirlo su discese sconnesse come nell’urban. Una lunghezza più consona è la 240 mm, come negli FR Spin 310 (la versione precedente montava un 246 mm). Sono ancora agili, ma “sbacchettano” meno in discesa. Gli Endless 90/110 da 276mm sono più stabili, però curvarci non è banale. Ovvio che chi ha esperienza pattinerà bene anche con degli zoccoli olandesi, ma prendere un telaio corto con ruote grandi deve essere una scelta consapevole.

E se uno volesse stabilità elevata e, quando serve, anche grande agilità?

Si può “barare” acquistando telai rockerabili, ovvero dotati di una vite asimmetrica (“eccentrica”), solitamente sull’ultima ruota posteriore, che fa passare da una configurazione flat ad una rockerata, sollevando la ruota di pochi mm. Il pattino diventa più agile, meno stabile in discesa. Ad esempio il telaio 3×110 FR rockerabile da 248 mm consente di passare da configurazione urban abbastanza stabile in discesa ad una da freestyle, sempre tenuto conto che si sta su ruote molto alte e certe evoluzioni possibili con gli 80 mm saranno molto più difficili.

Scarpa Micro Delta F su telaio 3×110 FR Rockerabile (notare la vite su ruote posteriori) da 248mm

(E) Nota sull’altezza del telaio

I telai combo, che consentono più configurazioni cambiando solo le ruote, sono molto interessanti ma presentano un limite. La loro altezza è calibrata sul set di ruote con diametro maggiore, per cui un Endless (il “combo” per eccellenza) 90/100, in configurazione 4×90, sarà più alto di un frame dedicato al 4×90, quindi un pò più difficile da gestire. La modularità avrà un piccolo costo in termini di equilibrio. Ricordiamo che più si è bassi e più si è stabili, per cui, se si è sicuri della configurazione preferita e della lunghezza del telaio, converrà sceglierne uno fisso. Se invece si preferisce cambiare solo le ruote a seconda delle pattinate, è preferibile un combo.

Esempio: mi piace il 3×110 ma con i telai dedicati (da 230mm o 248mm) li trovo troppo reattivi, quindi prendo un Endless da 276mm, sarà più alto, ma più stabile a causa la lunghezza maggiore che compenserà il baricentro.

Configurazioni

Ora che abbiamo un’infarinatura sulle 3 variabili possiamo giocare con le configurazioni più diffuse sul mercato per pattini destinati all’urban (ovvero girare per la città salvandosi da buche, sampietrini, marciapiedi ecc.): 4×76, 4×80, 4×84 (rari) 4×90, 4×100, 3×100, 3×110, 3×125 (se vabbè!)

•⁠ ⁠4×76: E’ il tipico pattino per iniziare se si ha un piede sotto il 38, medesime considerazioni del 4×80.

•⁠ ⁠4×80: stanno bene su tutto, agili e versatili. Considerata la migliore configurazione per iniziare, ma anche per continuare, infatti è quella più venduta. Quasi sempre su telaio da 243 mm.

Unboxing dei Rollerblade Crossfire 4×80 da 243mm. Tra i migliori pattini freestyle ed urban.

•⁠ ⁠4×84: un pò più veloci, telaio minimo da 84 mm x 3 + 3mm = 255mm esattamente la misura degli Endless 80/84/100 (questo frame consente 3 configurazioni: 4×80 (riciclate ruote e cuscinetti dei vostri primi pattini), 4×84 (un pò “esotico”) e 3×100. Quest’ultima configurazione è particolarmente versatile: veloce, abbastanza stabile (255 mm, soprattutto se si ha un piede piccolo, non sono pochi) e con un buon superamento degli ostacoli.
Contro: I due spazi tra le ruote saranno di (255 mm – 2×100)/2= 27,5 mm. Quindi avrete 2,75 cm tra una ruota e l’altra. È un dettaglio, ma con ostacoli di certe dimensioni e forme riduce un pò la capacità di scavalco. L’ostacolo impatterà sulla ruota con un angolo meno favorevole di configurazioni con spazi più ridotti (4×80 su telaio 243 mm, 4×90 su telaio 273 mm). Un pò di fatica in più, compensata dalle ruote più grandi.

Configurazione 3×100 su telaio Endless 80/84/100 da 255mm. Decisamente modulare senza un interasse troppo lungo. Notare la spaziatura da 2,75cm tra le ruote-

•⁠ ⁠4×90: la configurazione che preferisco per l’urban su sconnesso con saliscendi. Veloci il giusto e stabili (telaio minimo da 273 mm, che sale a 276 mm per gli Endless 90/110). Il baricentro è ancora basso, non si ha la sensazione dei “trampoli” da 110 mm. Non curvano come i 4×80, 3 cm minimo di telaio in più si sentono, ma caderci all’indietro non è semplice.
Pochi i modelli completi proposti, di solito si compra un frame dedicato. La Rollerblade propone i Lightning 90 con interasse da 274 mm o 280 mm a seconda della misura del piede. Gli Endless 4×90 saranno un pò più alti in quanto, come già scritto, la loro altezza è calibrata sulla misura massima da 110mm.

Scarpa Micro MT Plus su Sago 4×100 Rockered Urban Wizard Style Frames 303mm confrontato con frame 4×90 Endless da 276mm. Notate che l’altezza del frame Sago è per la misura massima di diametro (110mm), quindi in configurazione 4×100 avremo il baricentro più alto di un telaio dedicato. E’ il limite dei telai combo, la loro altezza è quella della ruota massima montabile. Stesso ragionamento per l’endless 90/100, sarà più alto di un telaio dedicato 4×90

•⁠ ⁠4×100: stabili e veloci, ma tosti da curvare, a meno di rockeratura, che però li fa ballare di più in discesa.
Poco usati, se si ha meno di 42 di piede risultano un pò troppo lunghi. Infatti il frame minimo è da 100 mm x 3 + 3 mm = 303 mm, la stessa misura dei Sago 100 Rockered Urban Wizard Style Frames. Quest’ultimo è un telaio interessante che permette più configurazioni: 4 x 100 mm mini-rocker 303 mm (rockerato a “banana”, ovvero su prima ed ultima ruota), 3 x 125/110 mm (flat, tutte le ruote alla stessa altezza) 283,5 mm, 3×125/110 mm (flat) 303 mm. Quindi consente ruote di diverse dimensioni 100/110 e 125 con interasse da 283,5 mm e 303 mm con possibilità di rockeratura. Sulla carta il massimo della modularità, il Graal dei frame. In concreto è come avere due sci ai piedi. Ottimo per lunghe pattinate su ciclabili, davvero poco maneggevole, anche in versione rockerata.
Grande pregio: quasi impossibile caderci, perdona errori anche gravi nella distribuzione del peso. In un principiante può consolidare “vizi” di postura.

Scarpa Micro MT Plus su Sago 4×100 Rockered Urban Wizard Style Frames 303mm. Notare le diverse configurazioni possibili (con o senza rockeratura). Nella 4×100 c’è una minima rockeratura a “banana” con prima ed ultima ruota un pò più alte.

•⁠ ⁠3×100: già descritto nel 4×84.

•⁠ ⁠3×110: forse la configurazione più diffusa dopo il 4×80. Veloce, agile se su frame corti (230 mm/ 240 mm FR Spin 2024), si “addomestica” un pò sui telai intermedi (248 mm FR Rockerabile/ 255mm Rollerblade Twister 110) o lunghi (276mm Endless) o lunghissimi (303mm). Bisogna saper frenare per goderselo, soprattutto sotto i 248 mm.

Scarpa Micro Delta F su telaio 3×110 FR Rockerabile da 248mm. Anche qui distanza diversa tra prima e seconda e tra seconda e terza.
Scarpa Micro Delta F su frame Sago da 303mm. Configurazione flat 3×110 con spaziatura asimmetrica tra le ruote (tra la prima e la seconda c’è molta più distanza che tra la seconda e la terza)

•⁠ ⁠3×125: configurazione rara, usata per lunghe percorrenze (marathon). Telaio minimo da 252 mm, ma li troverete su frame molto più lunghi. Molto veloce, difficile da gestire a bassa velocità.

(D) Il quarto incomodo: la durezza delle ruote

Finora abbiamo trattato solo numero/diametro ruote e lunghezza del telaio. Aggiungiamo una variabile: la durezza delle ruote.
On line troverete molte guide che descrivono la durezza adatta alla disciplina scelta (fitness, freestyle, aggressive, speed ecc.), per il pattinaggio urban la scelta più diffusa è quella dell’85A.
Che significa quel numero? Indica semplicemente il livello della durezza, più è alto e più dura sarà la ruota.
Su asfalto, sampietrini e strade urbane non conviene avere ruote troppo morbide, come, ad esempio, delle 83A, è vero che si otterrà una maggiore aderenza ed ammortizzazione, ma a discapito della durata. In poche uscite potreste consumarle, soprattutto se la vostra frenata a T è su un lato solo, l’asimmetria del consumo porterà ad invertirle spesso (si consuma soprattutto il lato interno che viene utilizzato in frenata). Per questo si usa una misura intermedia come l’85A che unisce durevolezza a controllo ad ammortizzazione. Inoltre, il trasferimento dell’energia è meno efficiente per una ruota troppo morbida, la quale si deformerà, dissipando l’energia in compressione e non trasformandola in velocità.
Ruote più dure saranno più scorrevoli, ma più difficili in frenata (minore attrito a parità di forza applicata) e trasferiranno al corpo più vibrazioni, il saltellamento sul disconnesso sarà maggiore, limitando il controllo in discesa e sui sampietrini.
Il parametro durezza può essere legato al diametro, ruote più grandi hanno un volume maggiore, quindi, a parità di durezza, trasferiscono meno vibrazioni, sia per la massa superiore che per la maggiore facilità di “scavalco” e quindi di assorbimento degli ostacoli. Per questo motivo aumentando di diametro si può pensare di montare un 86A. Ad esempio, il trasferimento delle vibrazioni in un 4×80 con 85A sarà simile a quello di un 3×110 con 86A (dipende anche dalle marche, stesse durezze possono avere diverse capacità di rimbalzo, ovvero la velocità con la quale la ruota, dopo essere compressa, torna alla forma iniziale). Però attenzione: montare 86A su un 3x110mm richiede una buona padronanza delle frenate. Se il telaio è corto (es: 230mm) i pattini saranno ancora più difficili da gestire. Veloci, ma più “nervosi” che con una mescola più morbida.
Sui miei 4×100 da 303mm ho montato delle 86A, li rendono un pò più fluidi e meno faticosi, hanno 4 punti di attrito al suolo, per cui la frenata non è così penalizzata, con i 3×110 la storia è un pò diversa.
In sintesi, per pattinate in città la durezza consigliabile è l’85A per tutte le dimensioni di ruota, ovvio che se fate molti km su ciclabili abbastanza lisce un 86A vi consentirà di andare più veloci senza tornare a casa shakerati dalle buche.

Conclusioni

Questa la panoramica sui principali componenti dei pattini in linea.

Ovviamente andrebbero approfonditi altri parametri, come la tipologia di scarpa, i cuscinetti ecc., nonchè configurazioni utilizzate per discipline diverse da freestyle ed urban.

Ad esempio per l’aggressive (trick in skatepark) le ruote partono addirittura da 55mm con durezza che può arrivare a 95A, in pratica delle biglie di vetro. Gli attacchi sono diversi, non i classici 165mm dei primi pattini che comprerete.

Agli antipodi dell’aggressive ci sono le configurazioni da Downhill, con, ad esempio, pattini 5x90mm su telaio da 364 mm (se applicate la formuletta spiegata in precedenta torna esattamente questa come lunghezza minima del frame).

Ricordate poi che le considerazioni sono fatte su un pattino di taglia 42, se avete un piede più piccolo va tutto ribilanciato, ad esempio il telaio 276mm magari non sarà il massimo per un 34!

L’obiettivo di questo articolo era far capire che non esiste il “pattino tuttofare”, che ogni scelta su una variabile comporta pro e contro.
Nella tabella che segue trovate una sintesi di quanto scritto con le relazioni tra le variabili; tranquilli, non è Fisica quantistica! Ora non vi resta che scegliere al meglio in base alle vostre preferenze.

La tabella riassuntiva, già proposta
Guida definitiva alla configurazione del telaio e delle ruote dei pattini in linea
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2 pensieri su “Guida definitiva alla configurazione del telaio e delle ruote dei pattini in linea

  • 5 Giugno 2025 alle 09:40
    Permalink

    top, gran bella descrizione

  • 5 Giugno 2025 alle 18:28
    Permalink

    grazie Giulia!

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